giovedì 9 agosto 2012

Intervento di Attilio De Marco sull'incombente rischio di dissesto paventato dall'amm.ne Stefàno

“Un mega debito da 30 milioni di euro?”. Dopo le recenti affermazioni del sindaco Gianni Stefàno che, nel predisporre il Bilancio di previsione (posticipato a fine ottobre) ha indicato tale cifra quale “indebitamento complessivo dell’Ente”, la città si interroga sul suo futuro e sull’incombente rischio “dissesto”. Sarà pur vero che il sindaco è ancora “in attesa di capire quanta parte di tale cifra abbia copertura finanziaria ovvero rappresenti un debito fuori bilancio”, ma gli interrogativi rimangono e si amplificano. «Chiedo che vengano dettagliatamente spiegate quali sono le voci di debito, la loro natura ed il periodo nel quale sono maturate. Tutto è possibile, ma se i Bilanci hanno ancora un senso, qualcosa non quadra perché a me risulta che dal 2008, quando venne riconosciuto il debito fuori bilancio per la Monteco, tra l’altro neppure pagato perché “non esigibile”, né il Consiglio comunale né i commissari straordinari che si sono succeduti abbiano mai fatto altri riconoscimenti del genere», afferma il consigliere di opposizione Attilio De Marco. Dello stesso tenore il Pd che con una nota a firma del coordinatore cittadino Francesco De Marco chiede gli stessi ragguagli, “visto che gli atti amministrativi contabili approvati dalle gestioni commissariali parlano di cifre lontanissime da quelle apparse sulla stampa”. “A quanto ammontano, invece, le somme previste in entrata non introitate? Non è pensabile – continua la nota – che chi di volta in volta governa la città si lavi la coscienza scaricando su chi l’ha preceduto le difficoltà che incontra”. Attilio De Marco, ex candidato sindaco per il centrosinistra, ribadisce, poi, la richiesta rivolta a Stefàno di dare priorità, tra i vecchi creditori, “a quanti attendono di essere pagati magari dal 2007 piuttosto che ad altri”. Il riferimento è alla recente transazione tra il Comune (con il commissario Ocello) e l’associazione onlus “Santa Cecilia – Anspi” presieduta da don Tommaso Sabato che presentò un decreto ingiuntivo per vedersi riconoscere un contributo dal Comune per 42mila euro per l’attività svolta dal 2008 al 2010. «Non entro nel merito della transazione ma credo che, alla luce di tante opposizioni a decreti ingiuntivi fatte in passato a soli scopi dilatori, questa volta il decreto non opposto, e la transazione che ne è seguita, potrebbe essere rivisto sia negli importi che nei termini anche nel rispetto di creditori e fornitori che attendono soldi da anni», conclude De Marco. Alla luce della transazione in questione, il Comune si impegnava a versare alla “Santa Cecilia” 15.892 euro entro lo scorso giugno e 14mila euro sia a giugno 2013 che a giugno 2014.