UDC Puglia

L’UDC DI PUGLIA APRE IL CANTIERE PER FUTURE ALLEANZE
Comunicato stampa del 28 marzo 2012

Il 26 marzo 2012 il Comitato Regionale Udc ha approvato il “Documento politico programmatico” del partito di Puglia con cui di fatto si apre il cantiere per la costruzione delle future alleanze, per la prossima legislatura regionale.
Di seguito riportiamo alcuni passaggi più significativi del Documento:

“A Roma, come a Bari siamo chiamati a traghettare il Partito al “dopo Monti” e al “dopo Vendola”.
Occorre dire – chiaramente e da subito – ai potenziali alleati che le primarie (soprattutto come oggi organizzate) non interessano l’UdC né la più vasta area politica centrale, in via di formazione.
Perché non possiamo accettare candidature a “scatola chiusa”.
Interessano all’UdC – in via prioritaria – i programmi, i tempi di attuazione, gli scenari da costruire con la convinzione che il tempo del leaderismo è superato e che una nuova stagione è alle porte. Fatta di una classe dirigente rinnovata capace di interpretare le aspettative dei pugliesi.

E’ necessario, in questo tempo, riscrivere le “regole del gioco”. Prioritaria è la costituzione di un Partito – articolato al livello regionale e provinciale – perché possa:
* esprimersi avendo riguardo alle specialità storiche e culturali della regione ed alle opportunità che si dischiudono per la Puglia in ragione dei nuovi assetti geo-politici;
* innervarsi nella Comunità pugliese – andando oltre il tesseramento – attraverso la costituzione di “circoli tematici” e l’attivazione di un “coordinamento” per organizzare le espressioni dell’associazionismo;
* varare modalità di controllo – a garanzia del cittadino elettore – relative al processo di selezione della classe dirigente ed alle questioni inerenti il finanziamento del Partito;
* immaginare un programma di formazione politica per i giovani (strettamente raccordato a quelli dei partiti della “famiglia dei popolari europei”) ancorato alla “dottrina sociale della chiesa” ed ai percorsi dell’”Economia sociale di mercato”;
* rilanciare la “centralità del Mezzogiorno”, avendo riguardo alla visione di insieme del sottosistema economico dell’area meridionale ed alla nuova dimensione mediterranea;
* sostenere la “Programmazione” – quale metodo di Governo – anche per l’incidenza di ordine morale che tale metodo determina;

La Regione va rifondata.
L’urgenza è dettata non in conseguenza di datate responsabilità personali di qualcuno, ma per omissioni, pluridecennali, determinate, come al livello nazionale, in gran parte, da un sistema elettorale che ha favorito le “politiche del consenso” trascurando quelle per lo sviluppo. E’ necessario, ora, pensare ad un “Programma politico-programmatico” per un Governo di larghe intese e di legislatura.
La programmazione non può che essere ripresa attraverso l’attivazione di un processo per un “Piano di Sviluppo”.
Il “Programma regionale” dovrà, poi, raccordarsi con i processi di programmazione delle altre Regioni meridionali, per la costruzione di un “Quadro di riferimento” unico per il Mezzogiorno, anche in adesione alle modalità stabilite dalle “politiche di coesione” dell’Unione Europea.
Il ciclo della programmazione 2007-2013 dei fondi comunitari si è avviato con grande ritardo. Tanto è stato determinato, anche, da una fragilità della struttura dirigenziale nel suo insieme. E’ necessario non solo il potenziamento dell’”Area della programmazione”, ma, anche, dei Servizi che operano come interfaccia della richiamata Area, E tanto per adempiere a disposizioni comunitarie che impongono non solo un quadro unico di riferimento dei fondi (Fesr, Fse, Feoga) ma, anche, un comune e sistematico processo di raccordo e coordinamento.
Ma è nelle “modalità di attuazione” di tali obiettivi che la Puglia potrà esprimere la propria cultura, in tale contesto l’UdC esalterà “la persona” e la “famiglia” quali valori fondativi della società e la “sussidiarietà”, la “solidarietà” e la “terzietà” quali principi per rivisitare le politiche di intervento settoriali e l’organizzazione della Pubblica Amministrazione”.

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