“Un mega debito da 30
milioni di euro?”. Dopo le recenti affermazioni del sindaco Gianni Stefàno che,
nel predisporre il Bilancio di previsione (posticipato a fine ottobre) ha
indicato tale cifra quale “indebitamento complessivo dell’Ente”, la città si
interroga sul suo futuro e sull’incombente rischio “dissesto”. Sarà pur vero che
il sindaco è ancora “in attesa di capire quanta parte di tale cifra abbia
copertura finanziaria ovvero rappresenti un debito fuori bilancio”, ma gli
interrogativi rimangono e si amplificano. «Chiedo che vengano dettagliatamente
spiegate quali sono le voci di debito, la loro natura ed il periodo nel quale
sono maturate. Tutto è possibile, ma se i Bilanci hanno ancora un senso,
qualcosa non quadra perché a me risulta che dal 2008, quando venne riconosciuto
il debito fuori bilancio per la Monteco, tra l’altro neppure pagato perché “non
esigibile”, né il Consiglio comunale né i commissari straordinari che si sono
succeduti abbiano mai fatto altri riconoscimenti del genere», afferma il
consigliere di opposizione Attilio De Marco. Dello stesso tenore il Pd che con
una nota a firma del coordinatore cittadino Francesco De Marco chiede gli stessi
ragguagli, “visto che gli atti amministrativi contabili approvati dalle gestioni
commissariali parlano di cifre lontanissime da quelle apparse sulla stampa”. “A
quanto ammontano, invece, le somme previste in entrata non introitate? Non è
pensabile – continua la nota – che chi di volta in volta governa la città si
lavi la coscienza scaricando su chi l’ha preceduto le difficoltà che incontra”.
Attilio De Marco, ex candidato sindaco per il centrosinistra, ribadisce, poi, la
richiesta rivolta a Stefàno di dare priorità, tra i vecchi creditori, “a quanti
attendono di essere pagati magari dal 2007 piuttosto che ad altri”. Il
riferimento è alla recente transazione tra il Comune (con il commissario Ocello)
e l’associazione onlus “Santa Cecilia – Anspi” presieduta da don Tommaso Sabato
che presentò un decreto ingiuntivo per vedersi riconoscere un contributo dal
Comune per 42mila euro per l’attività svolta dal 2008 al 2010. «Non entro nel
merito della transazione ma credo che, alla luce di tante opposizioni a decreti
ingiuntivi fatte in passato a soli scopi dilatori, questa volta il decreto non
opposto, e la transazione che ne è seguita, potrebbe essere rivisto sia negli
importi che nei termini anche nel rispetto di creditori e fornitori che
attendono soldi da anni», conclude De Marco. Alla luce della transazione in
questione, il Comune si impegnava a versare alla “Santa Cecilia” 15.892 euro
entro lo scorso giugno e 14mila euro sia a giugno 2013 che a giugno 2014.
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